La tragica storia di Gabriele, il bimbo di appena 5 mesi morto il 28 gennaio del 2021 all’Ospedale Santo Bono di Napoli, ritorna a colpire nel profondo per le rivelazioni apprese dall’esame autoptico.
Il medico legale Emilio D’Oro, la neonatologa Beatrice Leopardo e il neurochirurgo Tommaso Tufo, che hanno eseguito l’autopsia sul corpicino, hanno consegnato il referto in Procura. La morte del piccolino secondo l’autopsia è sopraggiunta per una emorragia cerebrale scatenata da un forte trauma compatibile con uno scossone, che avrebbe fatto scuotere in maniera letale la testa del bimbo.
Ma c’è dell’altro, dall’autopsia sarebbero emersi altri particolari sconcertanti, lesioni scheletriche precedenti all’evento traumatico che ha portato alla morte il bambino, in definitiva quello che si deduce è che il piccolo fosse stato maltrattato in precedenza.In un primo momento al centro della vicenda vi era la storia della spazzola, che sarebbe stata lanciata accidentalmente contro il bambino accidentalmente da una cuginetta, ma il quadro si riempie di nuovi tasselli che rimandano ad una situazione ben più complessa.
Dalla madre del bambino che figura tra gli indagati con una ipotesi di omicidio volontario assieme a due zii, è stata allontanata anche la figlia più grande, una bambina che all’epoca dei fatti aveva 4 anni, accudita in una comunità.Una storia terribile iniziata il 16 gennaio, con un primo ricovero del bimbo al Fatebenefratelli di Benevento, poi le dimissioni e poi il 25 gennaio la corsa contro il tempo,prima al San Pio, poi in eliambulanza al Santobono di Napoli quando però non c’era più nulla da fare.
