Falso ideologico,turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, tentativo di concussione, sono solo alcuni dei capi d’imputazione emersi nell’inchiesta sugli appalti alla Provincia di Benevento, scattata quasi un anno fa e che oggi vede dei risvolti: trascorsi dieci mesi agli arresti domiciliari,il sindaco e dipendente della Provincia, Michelantonio Panarese, come Raffaele Pezzella, di Casal di Principe, e altre tre persone, tornano libere, inoltre è stata revocata la sospensione dai pubblici uffici ad Antonio Sateriale di San Giorgio del Sannio, che potrà ritornare a svolgere il suo lavoro ma non potrà occuparsi delle gare d’appalto.
La decisione arriva dal Tribunale di Benevento che ha stabilito per Panarese la sospensione da un pubblico ufficio o servizio, con divieto da ogni attività comportante l’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, nell’ambito di procedure di evidenza pubblica indettae dalla Provincia di Benevento, per un periodo di un anno. La prossima udienza è prevista il 25 novembre, per continuare a fare luce sulla vicenda che ha visto coinvolte 20 persone, implicate a vario titolo in procedure d’appalto non lecite gestite dalla Provincia di Benevento, il comune di Buonalbergo, la Provincia di Caserta.
