Il Garante campano dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittiva della libertà personale, Samuele Ciambriello, invitando tutti ad una riflessione, comunica che da giorni è in atto una protesta pacifica dei detenuti della sezione maschile e femminile, del carcere di Bellizzi Irpino.
Cosi, il Garante Ciambriello: “Continua a crescere l’emergenza sanitaria e lo stress legato alla disfunzione dell’attività della Magistratura di Sorveglianza nella misura in cui, i tempi di attesa per i ristretti, nonché’ di risposta dei magistrati competenti si dilatano oltremodo. I ristretti del carcere di Bellizzi Irpino, da vari giorni, attuano forme pacifiche di protesta, concernente il sopravvitto. Taluni lamentano di non riuscire, nonostante le reiterate richieste, di incontrare personalmente i Magistrati di Sorveglianza e talaltri di ricevere pochi giorni di permesso pur avendone maturati in numero maggiore, e le decisioni dei medesimi, spesso arrivano con mesi di ritardo.
Per quanto concerne l’ambito sanitario, la protesta, nello specifico, riguarda le mancate visite specialistiche all’interno del carcere, nonché le lunghe attese per quelle presso i presidi sanitari esterni e la mancanza di uno psichiatra all’interno del carcere. In particolare in data odierna, al colloquio, giunge un detenuto obeso, affetto da varie patologie, con difficoltà notevoli a deambulare, privo della sedia a rotelle e supportato unicamente da un altro detenuto; inoltre manca il materiale sanitario per la somministrazione dell’insulina per i pazienti diabetici. Come Garante sono consapevole che il tema della sanità in carcere presenta notevoli difficoltà operative e gestionali, dovuto anche al numero esiguo degli operatori sanitari rispetto al numero dei detenuti, voglio rammentare che l’art.32 della costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”.
Intanto sono riprese regolarmente ed a pieno ritmo tutte le attività scolastiche, di ogni ordine e grado all’interno dell’Istituto.
Cosi conclude Ciambriello: “Abbiamo il dovere di offrire soluzioni che tutelino il diritto alla salute cosi come sancito costituzionalmente, e nel contempo garantire al cittadino detenuto una interlocuzione costante con la Direzione, Area Educativa, Sanitaria e Magistratura di sorveglianza”.