Nella tarda serata dello scorso week end, una donna di origine ucraina residente in Paduli contattava il 112 segnalando di essere sfuggita all’aggressione del proprio figlio 38enne, il quale aveva tentato di strangolarla mentre era all’interno della propria abitazione in compagnia con una sua connazionale. La centrale operativa inviava sul posto una pattuglia della Stazione Carabinieri di Paduli che riusciva a rintracciare la donna mentre percorreva in stato confusionale la strada provinciale nel tentativo di raggiungere il Comando Carabinieri più vicino e denunciare l’accaduto. Nella circostanza i militari apprendevano dalla donna che l’uomo non era riuscito nel suo intento anche grazie all’intervento risolutivo di una sua amica, che assistendo all’aggressione l’aveva aiutata a divincolarsi dalla stretta mortale del figlio.
Ricostruito sommariamente l’evento e giunta in supporto un’altra pattuglia, i militari raggiungevano l’abitazione della cittadina ucraina e constatato che gli pneumatici dell’auto in uso a quest’ultima erano stati forati sorprendevano l’uomo ancora all’interno dell’abitazione mentre questi stava rovistando all’interno di alcuni mobili allo scopo di rinvenire ed appropriarsi di danaro ed oggetti di valore della madre. Pertanto l’uomo veniva tratto in arresto e di ciò veniva data comunicazione al Sostituto Procuratore di turno che in attesa dell’udienza di convalida disponeva gli arresti domiciliari presso la propria abitazione. In data odierna il Giudice del Tribunale di Benevento nel convalidare l’arresto ha altresì applicato all’indagato la misura cautelare “del divieto d’avvicinamento” prescrivendogli di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla madre e di mantenersi ad una distanza di almeno 100 metri da questa. Il destinatario del provvedimento è da ritenersi presunto innocente fino a sentenza definitiva.