Ultimamente la Sezione Lipu di Benevento ha soccorso sei uccelli in difficoltà. Il primo ad essere attenzionato dai volontari della Lipu beneventana è stato un assiolo (Otus scops) che un cittadino ha trovato in forte difficoltà lungo la strada che collega Benevento con S. Nicola Manfredi pensando di ricoverarlo alla vicina Clinica Veterinaria Sannio, dove gli sono state somministrate le prime cure. Quindi l’animale è stato prelevato dagli attivisti Lipu e trasferito a S. Giorgio del Sannio presso il Presidio Assistenza Veterinaria (PAV) dell’ASL, diretto dal dott. Antonio Facchiano. L’assiolo è un uno dei 5 rapaci notturni presenti nel Sannio Beneventano, ma mentre l’allocco, il gufo, il barbagianni e la civetta sono avvistabili durante tutti i periodi dell’anno, l’assiolo, che è il più piccolo di tutti e si nutre esclusivamente di insetti, è costretto a fine estate-inizio autunno a migrare in Africa a sud del Sahara, anche se la Lipu beneventana ha soccorso negli ultimi anni degli esemplari in difficoltà in pieno inverno, il che dimostra che alcuni assioli provano a svernare nel Sud Italia.
Il secondo intervento dei volontari della Lipu ha visto soccorrere una ghiandaia (Garrulus glandarius) ritrovata ferita da una famiglia nella valle del torrente S. Nicola a Benevento. La ghiandaia è un uccello della famiglia dei Corvidi, ma rispetto ad altre specie di questa famiglia, quali la gazza, la cornacchia grigia, la taccola, è meno frequente in ambito urbano e molto presente nelle aree fuori dai centri abitati tra i campi coltivati e le macchie boscate.
Estremamente significativo è stato il soccorso dato ad un falco pellegrino (Falco peregrinus), rinvenuto ferito nel giardino di un’abitazione nel centro abitato di Guardia Sanframondi e consegnato alle guardie ambientali della Pro Vita Guardiese, ossia al sottotenente Railton Foschini, accompagnato dagli agenti Nazzareno Del Vecchio e Tarquinio Garofano, che successivamente, in una staffetta collaborativa lo hanno affidato al delegato della Sezione Lipu di Benevento, Marcello Stefanucci, il quale prelevandolo a Telese Terme lo ha trasferito presso il PAV dell’Asl a S. Giorgio del Sannio.
Il falco pellegrino è un uccello rapace dalle caratteristiche fisiche inconfondibili, partendo dal cappuccio scuro che caratterizza il suo capo il quale termina con due mustacchi (basettoni scuri ai lati del capo) che, ricordando il copricapo dei pellegrini del Medioevo, gli hanno conferito questo nome. E’ considerato in natura l’animale più veloce visto che raggiunge i 320 km/h quando piomba sulle prede, costituite prevalentemente da altri volatili. Nel Sannio Beneventano è presente e negli ultimi 20 anni diverse volte la Lipu beneventana è intervenuta per prestare soccorso ad esemplari feriti, come quello che fu ritrovato da un giovane ai margini della centro urbano di Benevento, presso il piazzale della stazione ferroviaria del rione Libertà. Quel falco pellegrino era un esemplare che frequentava la città, infatti la Lipu lo ha monitorato nel 2005 verificando la sua presenza per 11 mesi, in particolare il suo posatoio preferito era l’alta antenna del palazzo ex SIP poi Telekom, dove sulla base superiore delle antenne per i telefoni mobili spiumava e mangiava le sue prede, generalmente piccioni. Questo fino a quando non fu impallinato con un fucile da caccia presumibilmente nell’area di S. Clementina che è appena al di là della linea ferroviaria Benevento – Napoli, ai margini della quale fu trovato.
Altro volatile ad essere recuperato dai volontari della Sezione Lipu di Benevento è stato un rondone (Apus apus). Si è trattato di un esemplare adulto feritosi durante una manovra di volo non riuscita tra gli edifici del centro storico di Benevento.
In ultimo sono stati soccorsi due giovanissimi esemplari di balestruccio (Delichon urbica), uno ritrovato da una cittadina al rione Libertà, un quartiere di Benevento che per la presenza del fiume Sabato consente ai balestrucci di approvvigionarsi di fango per la costruzione dei nidi sotto i cornicioni degli edifici, e un altro proveniente da Fragneto Monforte ritrovato da una ragazza. Queste due specie, che hanno una silhouette simile a quella delle rondini, anche se solo il balestruccio può essere considerato il “cugino” della rondine appartenendo alla sua stessa famiglia, quella degli Irundinidi, mentre il rondone appartiene ad un’altra famiglia di uccelli, quella degli Apodidi, sono “abitanti”, in primavera e in estate, delle nostre città, al contrario della rondine (Hirundo rustica) vera e propria che ha il suo habitat nella campagna, sempre vicino all’uomo, ma in spazi aperti.
Oltre all’assiolo, anche tutti gli altri animali sono stati trasferiti dalla Lipu beneventana presso il PAV a S. Giorgio del Sannio, che successivamente ha provveduto a trasportarli al Centro Recupero dell’Asl a Napoli.
La sezione Lipu di Benevento fa il possibile per soccorrere la fauna selvatica in difficoltà, ma le richieste di intervento sono centinaia ogni anno e diventa impossibile, con le sole forze del volontariato, poter prestare soccorso a tutti gli animali, conseguentemente spesso si chiede l’aiuto delle stesse persone che li hanno trovati, normalmente cittadini consapevoli e amanti degli animali, per poter far pervenire volatili o mammiferi feriti al Presidio Assistenza Veterinaria dell’Asl.