Nella mattinata odierna, in seguito ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Avellino hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento su richiesta della locale procura, nei confronti di un venticinquenne e un settantenne di Lucera (Foggia), gravemente indiziati per plurimi reati di estorsione consumata e tentata perpetrati, a partire dall’anno 2019 e fino al mese di Luglio 2021, nei confronti di un imprenditore di Ariano Irpino.
L’indagine ha preso spunto dalla denuncia sporta nel 2021 dall’imprenditore, stanco delle minacce e delle vessazioni subite fin dal 2019, allorquando uno dei due arrestati, esercitando violenza consistita in aggressioni fisiche e minacce, tentava di costringerlo alla dazione di un’ingente somma di denaro, maturata nell’ambito di precedenti rapporti commerciali con una delle imprese riconducibili alla vittima.
Nei mesi successivi, poi, grazie alla collaborazione di altri soggetti, compreso il venticinquenne pure destinatario della misura cautelare custodiale, l’imprenditore veniva costretto ad elargire parte di tale somma di denaro, pretesa sempre mediante condotte di violenza o minaccia; le richieste, divenute sempre più gravose, proseguivano fino al mese di luglio 2021.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Avellino, ha permesso di acquisire, attraverso mirate attività tecniche, escussione di persone informate sui fatti e servizi di osservazione, gravi indizi in ordine alla identificazione degli autori delle condotte estorsive, agli episodi in cui gli stessi erano riusciti ad ottenere le illecite somme di denaro (in un caso mediante ricarica su carta prepagata intestata ad un altro soggetto, risultato estraneo ai fatti), e agli atti di violenza patiti dalla vittima.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.