Non sapeva delle intenzioni dell’amico e non immaginava che una spedizione punitiva si sarebbe poi risolta in un omicidio. Cosi’ Giuseppe Moscatiello , ritenuto, insieme ad Alessio Maglione, responsabile dell’omicidio di Nicola Zeppetelli, si e’ difeso durante l’interrogatorio di garanzia del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Stefani Cristaldi. I due sono stati arrestati dai carabinieri ad Arienzo domenica scorsa. La loro fuga, durata poco piu’ di 24 ore si e’ conclusa in provincia di Caserta. Anche Alessio Maglione non si e’ sottratto alle domande del gip, ma ha negato di aver deciso l’omicidio di Nicola Zeppetelli e ha respinto l’accusa di aver agito con un movente di tipo mafioso. I legali dei due hanno chiesto la scarcerazione e in subordine gli arresti domiciliari, contestando appunto l’aggravante mafiosa alla contestazione dell’omicidio volontario premeditato. Sulla richiesta, il gip si e’ riservato, anche perche’ il fascicolo sara’ trasmesso alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che coordina le indagini. Per domattina invece e’ fissata l’autopsia su Zeppetelli, ucciso con almeno tre colpi di pistola. L’incarico e’ stato affidato al medico legale Carmen Sementa. Gli indagati e i familiari della vittima hanno nominato propri consulenti.