La drammatica vicenda della morte del bimbo di 5 mesi avvenuta lo scorso 28 gennaio al Santobono di Napoli dopo un intervento chirurgico praticato per limitare i danni di un trauma cranico avvenuto giorni prima, per cui il piccolo era stato dapprima ricoverato al Fatebenefratelli di Benevento e poi d’urgenza al San Pio, da cui poi venne trasferito in elisoccorso al nosocomio pediatrico napoletano. Mentre in serata è arrivata l’ufficialità, che domani si terrà l’affidamento dell’incarico per l’autopsia al medico legale Emilio D’Oro e a due Periti, la neonatologa Beatrice Leopardo e il neurochirurgo Tommaso Tufo, arriva inaspettata un’altra novità nel quadro dell’inchiesta che fino a questa mattina non aveva nessun indagato. Lo scenario sembra evolvere dopo un primo momento apparentemente di stallo, compaiono sulla scena tre indagati con ipotesi di omicidio volontario per la morte del piccolo, si tratta della stessa madre, della sorella della donna e del marito di quest’ultima, a quanto sembra tutti conviventi nello stesso appartamento. Secondo l’avvocato Antonio Leone, (legale dei tre ) si tratta di un atto dovuto, in cui figurano, in questo caso però come parti offese, il papà del piccolo, che però non era in casa in quanto detenuto, e la nonna paterna del bimbo,entrambi assistiti dall’avvocato Vizzi Sguera. Intanto domani il Pm affiderà come detto l’incarico per l’autopsia che si terrà con molta probabilità domenica mattina.