Mercoledì potrebbe essere il giorno programmato per effettuare l’autopsia sul corpicino del piccolo di 5 mesi, morto all’Ospedale Santobono di Napoli lo scorso venerdì. Una storia drammatica e incomprensibile dal punto di vista umano, perchè riguarda un neonato sano, venuto al mondo solo 5 mesi fa, e morto tragicamente a causa di una probabile emorragia cerebrale. Tutte ipotesi al momento, perchè solo l’autopsia potrà conferire dati e certezze su cui poi gli inquirenti baseranno le indagini e le risposte, ad un caso che ha sconvolto l’intera città di Benevento. Ripercorrendo i momenti salienti della vicenda troviamo tre date fondamentali, il 16 gennaio, quando il bambino viene portato all’Ospedale Fatebenefratelli in seguito ad un trauma cranico, ( forse un colpo accidentale alla testa ) così come avrebbero confermato agli inquirenti, la madre del piccolo e una coppia di zii ( che vivevano nello stesso appartamento). Il piccolo viene dimesso e dopo nove giorni viene urgentemente portato al pronto soccorso dell’Ospedale San Pio, già in gravi condizioni, tanto che ne viene immediatamente disposto il trasferimento in eliambulanza al Santobono di Napoli, dove poi il 28 gennaio si è spento. Il corpicino intanto è già stato riportato a Benevento, e all’obitorio del “San Pio” è in attesa dell’autopsia che sarà quasi sicuramente eseguita dal medico Legale Emilio D’Oro affiancato da un neurochirurgo e un neonatologo, che potranno fornire importanti dettagli sulla dinamica di un trauma cranico sulla testa di un neonato. Da stabilire se l’emorragia cerebrale sia avvenuta dopo il primo ricovero, e quindi capire se sia plausibile una emorragia tardiva scaturita dal trauma, avvenuto mediante un oggetto di cui ancora non si conosce ufficialmente la natura. Da capire sempre attraverso l’esame autoptico sarà anche la pressione esercitata dal colpo in testa, elemento che aggiunge molto alla storia. Intanto le indagini proseguono,con la verifica delle cartelle cliniche rilasciate dagli ospedali, al momento non ci sono indagati ma sono stati ascoltati i familiari e alcuni amici solo come persone informate sui fatti. Così come confermato dagli Avvocati Antonio Leone e Vizzi Sguera.