Le parole a volte possono solo “dare fastidio” ha esordito così il Vescovo di Benevento Felice Accrocca,visibilmente commosso ai funerali di Flavio Ventura, il ragazzo di 16 anni morto nell’incidente in motorino sabato notte. E di parole non ce ne sono,non esiste un termine nel vocabalario di nessuna lingua che possa esprimere il dolore per la perdita di un figlio, e di un fratello. C’era la classe, gli amici, il ragazzo di 15 anni che quella maledetta sera era in motorino con lui e che per fortuna è sopravvissuto all’incidente, oggi era disperato, e stringeva nei pugni le stampelle. La mamma e il papà di Flavio stretti alla sorella maggiore provano a farsi forza,abbracciati dalla gente fuori e dentro la cattedrale. Flavio, o come lo chiamava il suo amico del cuore, Flavietto, era un bravo ragazzo, di quelli con la faccia pulita, uno Scout, uno che al bar non prendeva che il cornetto al pistacchio, come forse avrà fatto anche quella sera…prima di rimettersi in sella allo scooter. E questo pomeriggio la citta sembrava essere tutta li, davanti al Duomo, un mosaico di ragazzi con palloncini e striscioni, gli agenti della Polizia, i colleghi di papà Emidio, e le campane che all’uscita della bara bianca hanno suonato a festa, seguite dalle accelerate roboanti dei motorini, e dal coro “Flavio vive con noi”.