Respinto il ricorso del Comune di Avellino, il Tar di Salerno dà il via libera al commissariamento del Piano di zona A4 già sancito dalla Regione Campania in quanto l’azienda consortile varata da un anno non avrebbe prodotto ancora nessun atto. Mentre gli affidamenti alle solite cooperative sociali non hanno visto queste ultime realizzare e presentare una programmazione progettuale per un bacino di utenti che riguarda 100mila abitanti. Si chiude, dunque, ma solo per il momento la partita, dopo l’udienza dello scorso 7 dicembre. In sostanza esautorato, quindi, il Comune di Avellino dal ruolo di ente guida del consorzio e parola che passa ai tre commissari indicati da Palazzo Santa Lucia: Carmine De Blasio, Marina Rinaldi e Giuseppe Calabrese.
Dopo la sospensiva ottenuta da Piazza del Popolo lo scorso 18 novembre, che aveva congelato di fatto l’ingresso dei commissari negli uffici del Piano di Zona, i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno considerato inammissibile l’impugnazione da parte del Comune di Avellino, in quanto il soggetto legittimato al ricorso è solo la stessa azienda consortile che la Regione Campania aveva commissariato, peraltro attraverso una documentazione giudicata inidonea. Dunque, secondo il Tar i singoli Comuni non possono agire autonomamente sebbene l’interesse comune con l’azienda consortile dovrebbe essere coincidente. Non la pensa così, però, l’avvocato dell’ente di Piazza del Popolo, Marcello Fortunato, che, in un suo parere ha citato alcuni casi simili che costituisco precedenti a cui appellarsi, anche perché i danni derivanti da uno “scioglimento” del consorzio sono anche quantificabili per singoli profili.
Così mentre per i commissari inizia una corsa contro il tempo per recuperare la programmazione sociale a partire dal 2019 e non perdere i fondi peraltro già stanziati dalla Regione Campania, non è detto che alla luce delle stesse motivazioni addotte dal Tar e della casistica al riguardo, il Comune di Avellino non presenti appello.