L’inchiesta sugli Appalti della Provincia di Benevento:degli otto indagati finiti ai domiciliari, solo uno ha risposto alle domande del Gip Loredana Camerlengo, durante l’interrogatorio di garanzia di questa mattina presso il Tribunale di Benevento.A rispondere è stato Mario Del Mese, difeso dagli avvocati Camillo Cancellario e Cecchino Cacciatore. Il 43enne dipendente di una società, sarebbe implicato in due presunte vicende di corruzione per lavori di strade provinciali, ma dinnanzi al Gip si è detto estraneo ai fatti escludendo ogni ipotesi corruttiva.Si è avvalso della facoltà di non rispondere come gli altri, Michelantonio Panarese, sindaco di Buonalbergo(ora sospeso dalla carica). Ha invece rilasciato dichiarazioni spontanee, il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria (ora sollevato dalla carica di sindaco e presidente) che ha sottolineato di non essere coinvolto nelle gare per i lavori dell’istituto scolastico Livatino di Circello, e nelle due procedure indette dal Comune di Guardia Sanframondi, relative ai lavori per la riduzione del rischio idraulico forestale dei torrenti Ratello e Capuano.Sulla vicenda dell’ex segretario Generale Franco Nardone, e le presunte pressioni per “l’indizione di una procedura paraselettiva per l’affidamento temporaneo dell’incarico di dirigente dell’Area tecnica” a Angelo Carmine Giordano,Di Maria (difeso dagli avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella), ha affermato che la denuncia di Nardone sarebbe il frutto dell’astio nei suoi confronti, per avergli comunicato che lo avrebbe confermato solo come segretario e non come direttore generale. Ora della vicenda se ne occuperà il Riesame.
