E’ morto all’età di 89 anni Gianni Raviele, storico giornalista irpino. Nato a San Martino Valle Caudina, Raviele ra stato tra i padri fondatori del Telegiornale delle 13.30 sulla Rai, assieme a Piero Angela ed Andrea Barbato, diventandone subito caporedattore nonché curatore di trasmissioni culturale storiche per la Rai, come Prisma, andato in onda fino al 1980, e Primissima con Vincenzo Mollica e Lello Bersani.
Il comune di San Martino lo ha ricordato con un post sulla pagina Facebook
San Martino oggi piange un protagonista della storia e delle vicende collettive.
Fine, lucido, profondo, appassionato, metodico, studiosissimo, intellettuale.
Protagonista della politica Irpina: conosciuto, apprezzato, coetaneo, collega e interlocutore privilegiato dei grandi politici avellinesi.
Giornalista Rai, Presidente della Proloco, solo per ricordare alcuni suoi titoli: il suo spessore, il suo percorso professionale è noto, non tocca a noi menzionarlo, probabilmente, non ne siamo nemmeno all’altezza.
Ma con grande tristezza e, nello stesso tempo, grande gioia e riconoscenza per tutto quello che ha fatto per questo paese, oggi lo salutiamo.
Siamo certi di esprimere il sentire e il senso dell’ intera comunità.
Chiunque, particolarmente ogni Sanmartinese, liberamente, gratuitamente ha potuto usufruire, godere, apprezzare e conoscere arte, spettacoli, artisti, fotografia, danza, pittura, musica, cinema, teatro, luoghi e musei lontani.
Avvicinarsi, conoscere, vedere, toccare artisti e arti ai massimi livelli: da Branduardi a De Andrè, a Dalla, a Pino Daniele a Vasco; da Fiume a Cascella, Artese, Iodice;da Savignano a Fracci, da Piazzolla a Luisa Conte a Rivoli, Lollobrigida, Romina e Albano, De Gregori, Venditti, Barenson, Facchetti.
Troppi per non dimenticare nessuno, troppi e appartenenti ad ogni ambito dello scibile umano.
E la biblioteca, la pinacoteca, i suoi documentari, i suoi libri, il museo della civiltà contadina; il corteo storico con uno studio certosino di quello di Assisi; gli scambi culturali e i viaggi con i un giovani del paese verso i paesi dell’Est e l’ospitalità ricambiata per portarli, loro innamorati della nostra cultura, a visitare le nostre straordinarie meraviglie. Tanti spunti, idee, stimoli, iniziative, tanti semi…la conoscenza, la cultura, lo studio, il sapere, il sapere per capire. Questa la sua chiave di lettura per leggere la realtà, questa la chiave che ha cercato di offrire e rendere disponibile agli altri, a tutti: il sapere.
Noi, i Sanmartinesi, la terra, la mia madre terra, il paese dell’anima, le persone e i personaggi, il dolore condiviso con noi non più personale e intimo ma innalzato e sublimato quale moto dell’animo.
Tanto da dire, tanto da riflettere, ma soprattutto, infinitamente da ringraziare.