La Sezione contro la criminalità economica della Procura della Repubblica di Avellino ha avanzato richiesta di fallimento per l’Alto Calore Servizi s.p.a., proprietaria dell’infrastruttura di distribuzione idrica per il territorio irpino e parte di quello sannitico, svolgente attività di controllo, tra2amento, difesa e valorizzazione delle risorse idriche e, in particolare, la gestione del servizio idrico integrato con captazione, accumulo, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili e industriali, inclusi i servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue, nonché attività connesse e collegate a detta gestione, ivi compresa la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali connesse allo svolgimento del servizio idrico.
Le mirate indagini, coordinate dalla Procura di Avellino con l’ausilio dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Avellino, si sono articolate nell’analisi approfondita dei dati societari contabili e fiscali, con acquisizioni documentali ed escussione dei soggetti interessati, tra i quali rappresentanti governativi nazionali e della Regione Campania, della Provincia di Avellino e dei Comuni partecipanti all’azionariato dell’AIto Calore, società in house con capitale interamente detenuto da enti pubblici.
Il dato accertato è quello di una profonda crisi aziendale, con risultati annui di esercizio caratterizzati da un trend costantemente negativo da più di un decennio e un’esposizione debitoria giunta ormai, in assenza di prospettive di concreto risanamento, a quasi 150 milioni di euro.