Il severo provvedimento si è reso necessario poichè, dallo scorso mese di dicembre 2020, i titolari della predetta attività, invece di esercitare legittimamente l’attività di produzione e vendita di alimenti da asporto, somministravano alimenti e bevande agli avventori come se si trattasse di un bar o di un punto di ristoro.
La violazione dell’art. 91, comma 3, della legge regionale Campania n. 7/2020, comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da € 2.500,00 a € 15.000,00, così come previsto dall’art. 149, comma 2, della medesima legge, con la possibilità di pagare in misura ridotta la somma di € 5.000,00 entro 60 giorni dalla notifica del verbale.
La titolare dell’attività, C.DL. di anni 50, potrebbe ritornare a tenere aperto il solo esercizio di vicinato (salumeria), allorquando dimostrerà di aver adempiuto a tutte le condizioni imposte dallo Sportello unico delle attività produttive.
Nel provvedimento in parola è inserito l’avviso che l’inosservanza alle due ordinanze comporterà il deferimento all’A.G. per violazione dell’art. 650 del codice penale
“Tanto tuonò finchè piovve, è il caso di dire di questa vicenda che si trascina stancamente tra violazioni alle norme sul commercio, verbali di illeciti amministrativi, comminazione delle consequenziali sanzioni mai pagate e mai opposte, chiusure dell’attività. Come Polizia municipale siamo stati pazienti e misurati, ma ormai la misura era colma, e i reclami dei cittadini della zona e degli altri commercianti arrivavano un giorno si e l’altro pure. Per non parlare degli schiamazzi serali e notturni a cui sono stati sottoposti per mesi i cittadini di quella zona”, dichiara il Comandante della Municipale Fioravante Bosco.