Concessi gli arresti domiciliari al 52enne consulente commerciale Ubaldo Pelosi, uno dei due attentatori che fecero scoppiare lo scorso anno una bomba davanti al centro per l’impiego di via Pescatori ad Avellino. L’istanza per l’attenuazione della misura cautelare è stata richiesta ed ottenuta dai suoi legali, gli avvocati Nello Pizza e Gaetano Aufiero, dopo che il Tribunale del Riesame di Napoli ha fatto cadere l’accusa principale mossa nei confronti dei due, quella relativa alla “finalità terroristica”. Prima di lasciare il carcere di Bellizzi Irpino al 52enne avellinese è stato applicato il braccialetto elettronico. Adesso la stessa procedura si seguirà per l’altro indagato, il restauratore 49enne Carmine Bassetti. L’istanza della difesa, costituita anche qui dal penalista Pizza insieme al collega Rolando Iorio, è stata già depositata.
Secondo gli inquirenti Pelosi e Bassetti sono stati coloro che nel maggio del 2020 fecero esplodere l’ordigno che danneggiò l’ingresso della struttura. Entrambi farebbero parte di un movimento spontaneo, anche abbastanza numeroso, che rispetto ai provvedimenti restrittivi presi dal governo in relazione al Covid-19, prima manifestò l’intenzione di querelare l’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per attentato contro la Costituzione, abuso d’ufficio e violenza privata e poi passò ai fatti. Inoltre, sempre dalle indagini emergerebbe che nonostante le perquisizioni domiciliari i due stavano pianificando un nuovo attentato, per il quale, però, dalle intercettazioni telefoniche viene fuori che Bassetti voleva essere ben remunerato.
