Non si trova ancora una svolta per quello che è stato ormai ribattezzato come il “Giallo di Santa Paolina”che vede protagonista Alfonso Gnerre, un 30enne del posto scomparso dal primo agosto.Dalla notte di domenica,una mobilitazione di Carabinieri, Vigili del Fuoco e volontari per cercare Alfonso, ma del giovane residente a Forino nessuna traccia. La sua auto è stata ritrovata accanto alle vasche del depuratore nella zona di Ponte Zeza, mentre le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino nell’ambito dell’inchiesta sul Nuovo Clan Partenio, portano a galla elementi del passato, da cui sono emersi contatti con ambienti dediti all’usura, da cui si evince con molta probabilità un suo coinvolgimento come vittima di qualche strozzino. In un’altra fase delle ricerche si è ipotizzata anche la fuga volontaria, dopo aver verificato che il cellulare del giovane avrebbe agganciato una cella fuori regione, nel Lazio. Alfonso era stato visto per l’ultima volta nella zona di Santa Paolina ed è qui che è stata ritrovata anche la sua automobile. Il giallo però si infittisce e si compone di un nuovo elemento che porta gli inquirenti a nuove piste ed ipotesi.
Un incendio nella giornata di ieri ha bruciato 6mila metri di sterpaglie proprio nell’area in cui era stata ritrovata l’auto di Alfonso.I vigili del Fuoco della centrale operativa di Avellino sono intervenuti in località Ponte Zeza,per un rogo che ha interessato proprio il punto dell’ultimo passaggio del giovane scomparso.Una strana coincidenza, su cui però gli inquirenti indagano senza tralasciare nulla.Tra le ipotesi un tentativo di cancellare impronte e tracce con il fuoco?
Al momento le ricerche a Santa Paalina sono sospese. Proprio in virtù del fatto che il cellulare del 30enne sia stato intercettato da una cella telefonica nella zona di Frosinone.ma c’è da capire se il giovane sia davvero passato di lì, oppure si tratta di un depistaggio, con il cellulare che si trova in mani sconosciute.