La vicenda della bomba al centro per l’impiego di Avellino, i due indagati verso i domiciliari.
Fabbricarono e fecero esplodere l’ordigno nel maggio 2020, che provocò gravi danni al centro per l’impiego di Avellino. Un atto violento per protestare contro i provvedimenti emessi dal governo per contrastare il contagio da Covid-19: Così Carmine Bassetti di 48 anni e Ubaldo Pelosi di 51, simpatizzanti dei “Movimenti Spontanei Popolari” vennero accusati dalla Procura di Napoli e arrestati dai carabinieri del Ros e dai militari del comando provinciale di Avellino. Ai due uomini sarà anche contestata l’aggravante terroristico-eversiva. I due aderirono all’iniziativa dei “Movimenti Spontanei Popolari”, contro il presidente del Consiglio, che all’epoca dei fatti era Giuseppe Conte, accusato di “attentato contro la costituzione dello Stato, abuso d’ufficio e violenza privata” per le restrizioni anticovid che misero l’italia in lockdown. Ad un anno dall’attentato,per i due si aprono scenari restrittivi meno forti. Per il consulente commerciale Ubaldo Pelosi, e l’artigiano restauratore Carmine Bassetti, si va verso l’attenuazione della pena. Per Ubaldo Pelosi attualmente in carcere, si paventa la possibilità del braccialetto elettronico per essere condotto ai domiciliari, così come chiesto nell’istanza di attenuazione della misura restrittiva presentata dai suoi legali, Nello Pizza e Gaetano Aufiero.Anche per gaetano Aufieri, ristretto al carcere di Bellizzi Irpino,è stata depositata l’istanza di attenuazione delle misure carcerarie dai legali Nello Pizza e Rolando Iorio,puntando sul fatto che il tribunale del riesame di napoli ha fatto decadere l’accusa principale di terrorismo.Adesso si è in attesa del responso del Gip.