Nella mattinata odierna, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Benevento e del Commissariato P.S. di Ariano Irpino (AV) ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto di anni 53 di Ariano Irpino, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione del delitto di violenza sessuale aggravata in danno di una bambina di anni 11, con lui convivente.
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata il 25.06.2021 presso il Commissariato di Ariano Irpino dalla moglie dell’odierno arrestato, madre della minore, avuta da una precedente relazione, la quale ha ritrovato nella camera da letto della figlia una lettera in cui la bambina descriveva gli atti di violenza sessuali posti in essere dall’uomo.
Veniva immediatamente avviato il protocollo c.d. “ Codice Rosso” e la minore veniva escussa dalla Polizia Giudiziaria presso lo Spazio Ascolto Vittime Vulnerabili della Procura di Benevento con l’ausilio di un esperto in psicologia, raccontando nel dettaglio i fatti descritti nella lettera, che trovavano piena e puntuale conferma nelle fonti di prova dichiarative e documentali, raccolte dai poliziotti della Sezione di PG e del Commissariato di Ariano irpino, all’esito di meticolose e tempestive indagini, anche di natura informatica.
Le indagini consentivano di acquisire gravi indizi in ordine alle seguenti circostanze: sin da quando la bambina aveva 9 anni, l’indagato aveva posto in essere nei confronti della minore, in tempi diversi, atti sessuali, approfittando dell’assenza della moglie da casa per esigenze lavorative, avvicinandosi alla bambina con fare apparentemente tenero, simulando dei giochi o facendole credere di volerle dare affetto.
L’adozione della misura cautelare custodiale si è resa indispensabile in quanto, oltre alla gravità dei fatti ed alla gravità indiziaria, è stata ritenuta la sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di analoghi delitti, avendo il Giudice delle Indagini Preliminari rilevato la totale incapacità dell’indagato di controllare gli istinti sessuali.