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Benevento|Suicidio di Salvatore Luongo nel carcere. Archiviate le indagini. Il Garante Ciambriello scrive alla Procura della Repubblica

Benevento|Suicidio di Salvatore Luongo nel carcere. Archiviate le indagini. Il Garante Ciambriello scrive alla Procura della Repubblica

23 Luglio 2021 | by Redazione Bn
Benevento|Suicidio di Salvatore Luongo nel carcere. Archiviate le indagini. Il Garante Ciambriello scrive alla Procura della Repubblica
Cronaca
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In riferimento al suicidio del Detenuto Salvatore Luongo, di anni 22, avvenuto in data 20.10.2020, nell’ Istituto Penitenziario di Benevento si comunica che il Garante Samuele Ciambriello per i diritti dei detenuti della Regione Campania, si e’ attivato seguendo con la massima attenzione il caso al fine di far luce sulle reali cause della morte del detenuto che, secondo la Procura della Repubblica competente, sarebbe avvenuto per effetto di un gesto personale.
IL Garante Samuele Ciambriello, nello specifico, ha inviato una lettera alla Procura della Repubblica di Benevento affinchè “emergesse una ricostruzione realistica dei fatti che hanno indotto il giovane detenuto all’ estremo gesto contro la propria persona anche in considerazione dell’ autopsia effettuata” ed il Procuratore della Repubblica di Benevento, Dott. Aldo Policastro, a tal uopo, ha comunicato quanto segue: “ e’stata avanzata richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari di Benevento e che non sussite alcun dubbio in ordine alla genesi suicidaria del decesso in oggetto, non essendo emersi altri profili di responsabilità penalmente rilevante”.
Salvatore, originario di Melito, in provincia di Napoli, era stato tradotto al Penitenziario di Benevento da circa una settimana, proveniente dal Penitenziario di Andria.
“Per dovere di cronaca, di giustizia, e di verità comunico, che tale ennesimo drammatico episodio fa emergere nuovamente il disagio quotidiano e le disumane e gravi condizioni di vita dei detenuti che in qualità di Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale denuncio quotidianamente. Non si puo’ continuare a morire di carcere, in carcere, così conclude Samuele Ciambriello

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