Il caso di Maria Ungureanu,la bimba di 9 anni di San Salvatore Telesino morta nel 2016,nella piscina di un resort, cambia connotati dal punto di vista delle indagini.Nel fascicolo che chiude l’inchiesta non si parla più di omicidio e neppure di violenza sessuale, a carico di Daniel Ciocan,ma si parla di responsabilità per abbandono di minore. In sintesi Daniel e la sorella Cristina Ciocan sarebbero indagati per aver “accompagnato in auto Maria e averla abbandonata al suo destino,da sola in una piscina dove lei poi sarebbe scivolata e affogata”.
Ad oggi sono 4 le persone tirate in causa: oltre a Daniel c’è il nome di sua sorella Cristina (la cui posizione era stata archiviata nel 2019)
figurano inoltre i nomi di Antonio e Daniela Romano, proprietari del resort.Per l’avvocato dei Ciocan, Salvatore Verrillo, in questo processo “la realtà ha superato la fantasia”. I due fratelli insomma avrebbero abbandonato la povera bambina incuranti del fatto che non sapesse nuotare.Ma in tutta la scena dal punto di vista legale i genitori di Maria dove sono?Come si ricorderà anche il padre della piccola era finito nelle indagini per violenza sessuale,dall’autopsia era emersa la compatibilità con violenze sessuali reiterate e per via delle tracce biologiche e di sperma riconducibili all’uomo, si erano aperti scenari raccapriccianti, dove emergevano scene di pedofilia dove anche la madre avrebbe avuto un ruolo se pur passivo,(questo quanto riportato anche dalla criminologa Ursula Franco in base alla sua perizia).La storia come si ricorderà vedeva indagato Daniel Ciocan per violenza e omicidio:accusa di omicidio venuta meno poichè si era giunti alla conclusione che la piccola fosse morta accidentalmente,affogando nella piscina. A 4 anni dal tragico ritrovamento,la situazione cambia ancora,non si parla più di omicidio e per Daniel cade anche l’accusa di violenza sessuale, ma compare una accusa completamente nuova,appunto l’abbandono di minore.In sintesi Maria non sarebbe stata uccisa, ma sarebbe morta accidentalmente e i fratelli Ciocan sarebbero colpevoli per aver accompagnato la bambina al resort e per averla lasciata da sola.I proprietari della piscina sono colpiti dall’accusa di omicidio colposo, per non aver messo in sicurezza l’area facilmente accessibile e pericolosa.Ora è tutto nelle mani degli avvocati.