Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ricorda che nella Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani, è emerso che sono quasi mille i minorenni coinvolti nello spaccio di droga in Italia, di cui oltre 800 italiani. “Per il secondo anno consecutivo una specifica sottolineatura è da riservare al numero di minorenni – si legge nella relazione – italiani e stranieri, coinvolti nelle operazioni di cessione dei derivati della cannabis (hashish e marijuana). Benché la rilevazione dei sequestri di queste sostanze mostri un vistoso decremento, anche nel 2019 il numero dei responsabili del reato di spaccio (958 unità complessive, di cui 808 italiani e 150 stranieri) di tali derivati, si conferma decisamente elevato rispetto ad altre tipologie di sostanze (224 unità per la cocaina e appena 27 per l’eroina). Si tratta di un dato da monitorare con attenzione anche in futuro, tenuto conto non solo dell’età dei denunciati ma anche della diffusione di tali sostanze nei fenomeni di consumo che riguardano più da vicino la popolazione giovanile“. Non a caso, ricorda ancora, nel complesso delle sostanze stupefacenti sequestrate, la cocaina fa registrare un +127% in 12 mesi, segno inequivocabile di un consumo ormai dilagante. E ancora: per il terzo anno consecutivo aumentano le morti per overdose, +11% rispetto al 2018, quasi la metà causata dall’eroina. Infine un altro trend, che preoccupa al pari o forse più degli altri: la continua diffusione di droghe sintetiche e il proliferare delle nuove sostanze psicoattive.
Capece ricorda infine che “la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.