La Procura di Avellino ha aperto un fascicolo di indagini sulla vicenda degli operatori sanitari dell’azienda Moscati il cui esito dei tamponi aveva generato 8 falsi positivi, poi risultati negativi ad un doppio controllo incrociato effettuato dallo stesso laboratorio della città ospedaliera e dal Cotugno di Napoli. Ma, soprattutto, sulla mancata comunicazione da parte della direzione di Contrada Amoretta della positività successivamente riscontrata per uno di loro al gene N, sempre dal Cotugno.
Per questo motivo, su delega dei magistrati, i carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, agli ordini del colonnello Massimo Cagnazzo, hanno acquisito presso la struttura sanitaria tutta la documentazione utile a ricostruire fatti e tempistica di un giallo che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera città dal 21 al 23 aprile e poi ha registrato un nuovo colpo di scena l’8 maggio.
E proprio la positività al gene N, del resto, rimasta sul tavolo della Direzione del Moscati e non resa pubblica, non si sa per quale motivo, si stanno concentrando le attenzioni degli inquirenti.
