Nell’ambito dei servizi di prevenzione e repressione del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio beneventano, predisposti dal Questore della Provincia di Benevento, la locale Squadra Mobile, nella tarda serata di ieri traeva in arresto, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, DG.G. cinquantatreenne tassista, e DA.V. quarantaseienne imbianchino, già sottoposto ad obbligo di firma, di sostanza stupefacente del tipo cocaina pari al peso di circa 110 grammi.
I due soggetti, in violazione di qualsivoglia prescrizione e divieto del Governo per l’emergenza “Coronavirus”, per la quale venivano denunciati, anche, ai sensi dell’art. 650 c.p. in relazione al D.P.C.M. del 9 marzo 2020, viaggiavano a bordo del taxi del DG.G. da Napoli in direzione Benevento con il passeggero DA.V. seduto sul sedile posteriore. I due, il cui atteggiamento sospetto veniva notato dagli operatori della Squadra Mobile, nel momento in cui il passeggero del taxi veniva fatto furtivamente salire a bordo del veicolo in una zona non illuminata presso un locale distributore di carburanti, venivano pedinati da Benevento fino alla città di Napoli, dove si fermavano, per pochi minuti, presso un pub della città partenopea: il passeggero entrava nel locale mentre il conducente del taxi rimaneva all’esterno con il veicolo; uscito, risaliva a bordo ed i due prendevano immediatamente direzione Benevento, sempre pedinati dal personale della Mobile. Poco prima dei caselli autostradali di Castel Del Lago, il taxi faceva scendere su un cavalcavia il D’Amore, per poi farlo risalire oltre i caselli dopo aver pagato il pedaggio, al fine evidente di sottrarsi ad eventuali controlli di Polizia in prossimità del casello stesso. I due, sempre osservati dal personale di Polizia che li pedinava, venivano fermati poco dopo e, nonostante il passeggero avesse cercato di disfarsi dello stupefacente lanciandolo dal finestrino del taxi, i due venivano bloccati e la droga recuperata. Su disposizione della locale A.G., entrambi venivano sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari.