Il particolare della firma di questo fantomatico gruppo, però, non distoglie gli investigatori da quella che appare essere ancora la pista principale e ciò l’intimidazione di stampo camorristico. Certo, è la prima volta che in qualche modo viene minacciata un’azione atta a far esplodere il Tribunale di Avellino. E, per di più, con una data precisa. Data che coincide con l’udienza per la sentenza dell’omicidio di Michele Tornatore, il 63enne di Montoro trovato carbonizzato in un’auto alla periferia di Contrada.
Il collegamento è solo un’ipotesi investigativa ma resta ancora in piedi anche la pista di un mitomane.
Di sicuro da oggi a mercoledì, ed evidentemente anche oltre, il Tribunale di Avellino sarà letteralmente blindato.
Da una bomba minacciata, poi, eccone una deflagrata. Un altro atto preoccupante ha scosso i cittadini del capoluogo irpino nel weekend e in particolare i residenti di Rione Mazzini, svegliati, nella notte tra sabato e domenica, da un boato. Ignoti, infatti, hanno messo e fatto esplodere un ordigno rudimentale nell’Audi Q3 di un imprenditore del posto, Sergio Galluccio, proprietario di un ristorante. Probabilmente il racket delle estorsione ha ricominciato a bussare.