L’arresto è scattato nell’ambito delle indagini finalizzate all’identificazione del responsabile dell’attentato dinamitardo registrato la scorsa notte ai danni del noto imprenditore irpino, Sergio Galluccio, al quale è stata fatta esplodere un’Audi Q3 parcheggiata sotto la sua abitazione. I militari hanno proceduto ad eseguire numerosi controlli e perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti del posto, nonché ad acquisire e relazionare le testimonianze di amici e parenti della vittima dell’atto intimidatorio. L’arresto, però, non ha nulla a che fare con l’ordigno fatto esplodere.
Dall’interrogazione alla Banca Dati Forze di Polizia, la pistola trovata è risultata essere stata rubata, insieme ad altre armi, nel corso di un furto in un’abitazione di Avellino perpetrato nel 2015.
Genovese lo scorso maggio si era candidato anche a sindaco di Avellino, ma poi la sua lista era stata esclusa per un vizio di forma. Mentre la sua partecipazione alla lista dei “salviniani” era stata bloccata dai vertici regionali del partito proprio perché figlio di Amedeo, boss del clan Partenio, che sta scontando l’ergastolo al 41 bis.
Alla luce delle risultanze emerse, il 36enne è stato tratto in arresto. Sia l’arma che le munizioni sono state sottoposte a sequestro.