Ci sarebbero sei indagati per la morte di Vincenzo Iannella, l’operaio di 57 anni travolto da una massa di terra sabato mattina in un cantiere in cui stava lavorando nel territorio di Torrecuso. Gli avvisi fanno riferimento all’ipotesi di concorso in omicidio colposo e riguardano il sindaco di Torrecuso Angelino Iannella, il funzionario dell’ufficio tecnico del Comune Gerardo Rillo, e i titolari dell’impresa incaricata di effettuare i lavori, tra di essi il conducente del mezzo movimento terra impiegato nel cantiere. I carabinieri di Paupisi vogliono vederci chiaro sulla morte dell’uomo che lascia una moglie e due figli in tenera età. Una indagine complessa che vuole far luce sul ruolo che hanno tutti i protagonisti della vicenda dal momento del’appalto eseguito dal comune di Torrecuso che vedeva la realizzazione di un cunicolo fognario per collegare la nuova palestra scolastica con la rete fognante. Ed è proprio in quel cunicolo che Vincenzo ha trovato la trappola mortale, in uno scavo profondo oltre tre metri travolto da una massa di terra che lo ha soffocato. I documenti sono stati inviati alla Procura della Repubblica di Benevento per dar corso ai primi adempimenti tra cui l’autopsia che si svolgerà giovedi 12 settembre. La storia di Vincenzo è una delle tante morti bianche sul posto di lavoro. Sono centinaia le vittime del lavoro sul territorio nazionale, una cartina nera che nella prima metà del 2019 conta molti casi. Secondo una indagine dell’ianil infatti in Campania 38 vittime in un anno. A mietere più decessi in occasione di lavoro sono: il settore delle Attività Manifatturiere e quello delle Costruzioni. Mentre la fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è tra i 45 e i 64 anni.