Dallo scorso mese di luglio il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino ha predisposto un piano straordinario per il controllo del Vallo di Lauro che prevede, oltre ai servizi di pattuglia dei reparti territoriali della provincia, anche l’impiego di squadre di rinforzo della Compagnia di Intervento Operativo (C.I.O.) del 10° Reggimento Carabinieri Campania.
Ma oltre alle squadre della C.I.O. (recentemente impiegate anche in altre aree irpine ritenute più a rischio) nel Vallo di Lauro sono arrivati anche i “Baschi rossi” dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia: militari addestrati presso il Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”.
Si tratta dunque di un’operazione contro la criminalità del Vallo di Lauro, messa in campo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino che ieri, all’esito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Napoli e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino, ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Armi e munizioni sono state rinvenute e sottoposte a sequestro nel corso delle varie perquisizioni eseguite dai Carabinieri in zona montuosa che, in fase esecutiva, si sono avvalsi anche di unità antiesplosivo del Nucleo Cinofili di Sarno e, in fase preliminare di sopralluogo, di velivolo del 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano.
I Cacciatori di Puglia sono impiegati anche per individuare piantagioni di droga in zone impervie, supportare altri reparti dei Carabinieri in operazioni anticrimine complesse. Ma il loro regno è il bosco: perlustrazioni e appostamenti per intercettare gli spostamenti dei latitanti, rifugi, covi e nascondigli di armi e droga.