La storia di Maria Ungureanu resta ancora sospesa nel mistero,un mistero che probabilmente si è offuscato in questi tre anni dalla morte della bambina.La storia la ricordiamo tutti,perchè ha sconvolto tutti. Anno 2016,è la sera del 19 giugno, siamo a San Salvatore Telesino (Bn) in paese c’è una festa.Maria Ungureanu è una bimba di 9 anni, quella sera scompare,viene ritrovata dopo poche ore senza vita in una piscina.Da quella maledetta sera l’unico ad essere indagato è Daniel Ciocan, un ragazzo amico di famiglia.la prima autopsia consegnerà verità raccapriccianti sulla piccola, abusata sessualmente nel tempo e la stessa sera prima della morte.Le novità sul caso riguardano la riesumazione del corpo e una seconda autopsia effettuata presso l’Azienda Ospedaliera universitaria di Foggia. Ad assistere all’esame autoptico anche il medico legale Fernando Panarese, insieme al difensore di Daniel Ciocan, l’avvocato Salvatore Nicola Verrillo, che raggiunto telefonicamente ha affermato: “Questa seconda autopsia non serve a nulla, né per stabilire l’ora della morte, né per chiarire gli aspetti legati alle violenze”. L’avvocato di Daniel,(l’unico indagato) ha affermato anche di aver presentato un’istanza di avocazione dell’inchiesta sulla morte di Maria Ungureanu alla Procura generale di Napoli. Probabilmente la fretta di consegnare all’opinione pubblica un responsabile, ha prodotto confusione nelle indagini che hanno finito per colpevolizzare un giovane che secondo la difesa è estraneo ai fatti.Dello stesso avviso è anche la criminologa Ursula Franco che intanto afferma che la seconda autopsia non ha alcun valore, e insiste sulla linea della fatalità e non sull’omicidio: insomma Maria sarebbe morta a causa di un incidente in piscina mentre era in compagnia di una amichetta.La verità secondo la criminologa è negli atti d’indagine e nelle sentenze del Riesame e della Cassazione.Una storia da brividi, questa della piccola Maria,costretta a subire abusi sessuali coperti dall’omertà che dopo tre anni non viene ancora scalfita.