“Il treno 8162, partito da Baiano alle ore 16.32, per Napoli è deragliato poche decine di metri dopo l’uscita dai binari della stazione. Per fortuna non ci sono stati feriti anche per merito della bassa velocità con cui il treno stava procedendo ed i pochi viaggiatori trasportati sono dovuti rientrare a Baiano, a piedi sui binari, scortati dal personale in servizio sul treno”. Inizia così la nota dell’Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base – Trasporti, Settore Autoferro – Tpl.
“Il treno deragliato – si legge ancora – è un Metrostar (n. 221), una “classe” di treni che da sempre ha dato problemi di ogni tipo, furono ordinati quando alla Regione Campania il presidente era Antonio Bassolino e l’assessore ai trasporti era Ennio Cascetta (protagonista in questi giorni di una vicenda giudiziaria). I 26 Metrostar in forza all’EAV sono costati circa 100 milioni di euro e forse (sicuramente) questi soldi sarebbero stati meglio spesi acquistando mezzi meno “problematici”, proprio per questo l’ex assessore regionale Vetrella aveva avviato un contenzioso legale con l’impresa costruttrice, l’Ansaldo (oggi Hitachi). L’attuale dirigenza dell’EAV, in modo pragmatico, piuttosto che proseguire una dura battaglia legale, ha preferito scendere a patti con l’Ansaldo e pagare diverse decine di milioni per far rimettere in servizio almeno 20 Metrostar. Il risultato è stato che i treni sono rientrati in esercizio sia pure, a nostro avviso, dopo aver pagato un costo eccessivo, ma i problemi sono rimasti e ne possono dare testimonianza i viaggiatori che ogni giorno si trovano, loro malgrado, a doverne usufruire: frenature brusche e improvvise, climatizzazione interna di difficile regolazione (si va dal gelo al caldo torrido senza tappe intermedie), guasti frequentissimi, blocco delle ruote con principi di incendio, pantografi fragili che cadono, porte che subito si bloccano se qualcuno le mantiene, sedili fatti di tessuto che sono oramai sporchissimi, rumorosità, forti oscillazioni che causano addirittura il mal di mare”.
E ancora: “Il Metrostar è dunque un treno che solo nei primi giorni della sua messa in esercizio aveva dato ai viaggiatori ed ai lavoratori la sensazione che le cose stessero cambiando e che un servizio di trasporto pubblico migliore era possibile ma poi, nel corso di questi ultimi 10 anni, è diventato l’incubo dei pendolari che non sanno mai se e quando arriveranno a destinazione una volta che sono saliti a bordo. Il Sindacato OR.S.A. ha sempre e puntualmente segnalato all’azienda tutte le anomalie riscontrate ma ci siamo scontrati più volte di fronte il classico “muro di gomma”, con la negazione delle evidenti anomalie progettuali e tecniche che questo treno aveva ed ha ancora. Chiediamo ora la creazione di una commissione d’inchiesta, esterna all’azienda, che valuti tutti gli episodi che hanno visto questo treno “protagonista” e ne certifichi la reale compatibilità con la rete ferroviaria della Circumvesuviana, sarebbe un atto doveroso e dovuto – conclude la nota sindacale – verso chi ci lavora su quei treni e soprattutto verso chi ci viaggia”.