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Monteforte Irpino| Strage di Acqualonga, nelle motivazioni le percentuali di colpevolezza

Monteforte Irpino| Strage di Acqualonga, nelle motivazioni le percentuali di colpevolezza

11 Aprile 2019 | by Redazione Av
Monteforte Irpino| Strage di Acqualonga, nelle motivazioni le percentuali di colpevolezza
Cronaca
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Tra i 12400 e i 17400 euro. È questa la cifra che sarebbe costata al titolare dell’agenzia “Alam Viaggi”, Gennaro Lametta, per gli interventi di manutenzione del pullman finito giù dal viadotto Acqualonga la sera del 28 luglio 2013, causando la morte di 40 passeggeri che tornavano a Pozzuoli dopo una gita religiosa. I calcoli sono riportati nelle motivazioni pubblicate ieri, a corredo della sentenza dell’11 gennaio scorso, dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Luigi Buono. Motivazioni che hanno portato alla condanna a 12 anni di reclusione per lo stesso Lametta, per i reati di falso e disastro colposo. Ma nell’incidente ci sono anche le responsabilità del fratello Ciro, che guidava il pullman e avrebbe dovuto fermarsi quando i passeggeri gli hanno segnalato i rumori provenienti dagli organi di trasmissione, e quelle di Autostrade per l’Italia per lo stato di corrosione dei tirafondi della barriera new jersey, che per questo non ha retto all’impatto. Fatto provato dai test e dalle simulazioni condotte durante il processo e che è costato la condanna in primo grado, tra i 5 e i 6 anni, anche al direttore del tronco autostradale Paolo Berti e ai dirigenti di Autostrade, Michele Renzi, Nicola Spadavecchia, Bruno Gerardi, Gianluca De Franceschi e Gianni Marrone. Colpevole, infine, è risultata anche la funzionaria della Motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola, condannata a 8 anni, che aveva attestato il falso passaggio della revisione del bus che invece non era stato neanche sottoposto ai controlli. Mentre assolti sono risultati il collega Vittorio Saulino, non presente in ufficio il giorno della manomissione dei dati fatta entrando nel sistema con la sua matricola, e l’ex Amministratore Delegato di Autostrade e attuale a.d. di Atlantia Giovanni Castellucci e i vertici della concessionaria. Sul loro profilo, il giudice scrive: “L’evento verificatosi non è riconducibile alla loro condotta omissiva colposa… lo stesso Castellucci, pur avendo poteri di controllo, in una società di così grandi dimensioni, non poteva essere tutto in capo a lui”.

Buono, poi, stabilisce anche le percentuali del contributo causale: 40% a carico degli esponenti del VI Tronco di Autostrade per l’Italia, 30% per Gennaro Lametta, 18% alla funzionaria della Motorizzazione Ceriola e il 12% all’autista del mezzo, Ciro, fratello di Gennaro, deceduto nell’incidente

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