E’ stata fatta nel pomeriggio di ieri l’autopsia sui corpi di Mario Morgillo, 68 anni, e di suo genero, Andrea Romano, 49 anni, i casertani, uccisi a fucilate il 31 marzo a Durazzano. Ad eseguire l’esame autoptico presso l’obitorio dell’ospedale Rummo di Benevento, è stato il medico legale Antonio Palmieri.Ora, per avere i risultati dell’autopsia bisognerà attendere 60 giorni. Intanto non si fermano le indagini sulla vicenda che ha scosso la comunità di Durazzano.Dalle ricostruzioni dei Carabinieri si conferma il movente che avrebbe scatenato il duplice omicidio:un incidente stradale accaduto nell’aprile del 2018, in cui erano rimasti coinvolti Francesco D’Angelo e Gennaro Morgillo (figlio di Mario,l’uomo assassinato). Da quell’episodio erano scaturite delle tensioni durate nel tempo. La settimana precedente all’omicidio, Francesco D’Angelo e Gennaro Morgillo si erano incontrati in un bar in paese, un incontro certamente non sereno. Si arriva poi a domenica 31 marzo, quando Mario Morgillo e Andrea Romano si presentano in paese, e scatta così l’allarme da parte di D’Angelo che si sente in qualche modo minacciato dalla presenza dei due.D’Angelo infatti avverte i carabinieri,ma poco dopo avviene l’irreparabile, con il duplice omicidio di Mario Morgillo e Andrea Romano raggiunti da colpi di fucile.D’Angelo sostiene davanti agli inquirenti di essersi difeso,poichè una delle due vittime avrebbe estratto una pistola,arma di cui ancora non vi è traccia. Su questo passaggio cruciale indagano i Ris che hanno eseguito degli esami specifici sui corpi,con lo “Stub”uno strumento che raccoglie le tracce di polvere da sparo.La vicenda è quindi ancora tutta da chiarire,mentre gli investigatori vanno avanti.