“Nel pomeriggio di oggi la collega de “Il Mattino” Barbara Ciarcia è stata vittima di una grave intimidazione. E’ stata minacciata di morte da un soggetto che le ha fatto “visita” presso la sua abitazione. L’episodio, sul quale è stata presentata denuncia e sul quale gli organismi a tutela della sicurezza pubblica sono già intervenuti, è legato al suo lavoro di cronista. Si tratta di un fatto decisamente allarmante. Pieno sostegno, ma anche vicinanza e solidarietà a Barbara. I vertici regionali e nazionale del sindacato sono stati investiti. A breve ci sarà una presa di posizione pubblica. Colpire un giornalista equivale a colpire tutti i giornalisti”. Così in una breve nota il referente provinciale del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, Amedeo Picariello.
Questa, invece, la nota del Sugc: “Il Sindacato unitario giornalisti della Campania insieme all’Unione dei cronisti campani esprimono solidarietà alla giornalista del Mattino Barbara Ciarcia per le minacce subite. La collega è stata raggiunta a casa a Mirabella Eclano da tre uomini, un pregiudicato della zona accompagnato da due guardaspalle. L’uomo, sul quale aveva scritto in più occasioni, le ha detto: “Attenta a quello che scrivi, stai attenta alla tua famiglia. Se continui non scriverai più niente”. La collega ha immediatamente chiamato i carabinieri che hanno fermato i tre e hanno avviato le indagini sul caso. “Il Sugc e l’Unione cronisti saranno al fianco della collega in qualsiasi sede. È importante che le forze dell’ordine adesso garantiscano la sicurezza di Barbara perché possa continuare a fare il proprio lavoro di cronista senza timore. Il nostro compito adesso è quello di non farla sentire isolata, di illuminare i territori e le storie che lei ha raccontato e, se ci sarà un processo contro i suoi aggressori, ci costituiremo parte civile”, affermano il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, e il presidente dell’Unione cronisti campani, Sandro Ruotolo.