Tragedia a Gesualdo. Esplode un deposito-laboratorio di fuochi d’artificio, muore il proprietario che era all’interno della struttura. La vittima si chiamava Michele D’Adamo, aveva 50 anni, e lascia la moglie e tre figli.
Il boato si è sentito per chilometri e ha terrorizzato la gente del piccolo borgo ufitano e dell’intera zona, situata tra Villamaina e Fontanarosa, che non capiva cosa fosse successo. Poi la coltre di fumo nero e denso sprigionatasi dal rogo ha, in qualche modo, indicato la direzione e il luogo in cui era avvenuto il tremendo scoppio. Si tratta di Contrada IV Novembre, in via Prima Traversa. È qui che da anni c’era questa attività di fuochista, andata completamente distrutta. Praticamente rasa al suolo. Al suo posto un cratere.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano guidati dal capitano Signa e i loro colleghi Artificieri, oltre alla Squadra di Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Avellino, tutti coordinati dal colonnello Massimo Cagnazzo. Contemporaneamente sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminarda e una squadra della centrale operativa del capoluogo, intervenuta con il funzionario di guardia e il comandante Rosa D’Eliseo.
Subito lo spegnimento delle fiamme, poi la ricerca di eventuali dispersi sotto le macerie, che non risultano fino a questo momento.
I caschi rossi hanno messo in sicurezza l’area, dove, tra le altre cose è caduto un palo dell’alta tensione che ha creato non pochi problemi per le scintille provenienti dai grossi cavi elettrici tagliati. Black out elettrico nell’intera zona.
Naturalmente sono intervenuti con più di un’autoambulanza i volontari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 50enne.
Ancora da chiarire cosa possa aver innescato l’esplosione. Le indagini sono tutt’ora in corso. Aperto un fascicolo d’inchiesta, sul posto il procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo.