Per anni avrebbe abusato sessualmente delle fedeli che frequentavano la sua chiesa, spesso anche delle figlie che gli venivano portate dalle stesse madri. Era considerato quasi un santone e il suo ascendente così forte sarebbe stato esercitato per favori sessuali. Rinviato a giudizio per riduzione in schiavitù un pastore evangelico di 53 anni che professava la fede in alcuni comuni dell’Alta Irpinia. Il giudice delle udienze preliminari ha fissato il processo dinanzi alla corte d’Assise di Avellino per il 9 maggio prossimo, quando due delle sue vittime si costituiranno parte civile e saranno le sue principali accusatrici. Al rinvio a giudizio si è arrivati infatti proprio per l’opposizione al decreto di archiviazione che il gip aveva emesso per il pastore evangelico. Ne sono scaturite altre indagini che hanno poi portato un diverso gip a conclusioni diverse. Le storie raccolte raccontano di incontri di gruppo, durante i quali il pastore costringeva le donne a rapporti sessuali. In un caso il pastore avrebbe preteso che dinanzi a lui e alle altre donne si spogliasse una bimba di tre anni. Dai racconti è emerso anche che il pastore per ottenere favori sessuali paventava le peggiori disgrazie per le donne che avevano qualche ritrosia.
Pingback: Abusi sessuali sulle fedeli, a giudizio un ‘pastore’ evangelico dell’Alta Irpinia | La Buona Strada