Prima si è barricato in cella per non avere ottenuto dei colloqui straordinari, poi ha distrutto tutto quello che aveva all’interno della camera, provocando contusioni a quattro poliziotti penitenziari, prima di finire a sua volta in ospedale. È successo oggi nella casa circondariale di Benevento ed il protagonista è un detenuto campano ristretto ad alta sicurezza. A darne notizia è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della categoria.
“Sono stati momenti di alta tensione – spiega Capece – gestiti al meglio dal personale di polizia penitenziaria che con grande professionalità ha impedito conseguenze più gravi all’interno della Casa Circondariale di Benevento. La situazione penitenziaria in Campania è sempre più allarmante, come dimostrano i gravi fatti accaduti recentemente nelle carceri di Carinola, Salerno, Avellino ed Airola”.
Capece evidenzia “la professionalità, la competenza e l’umanità che ogni giorno contraddistingue l’operato delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria con tutti i detenuti, per garantire una carcerazione umana ed attenta pur in presenza ormai da anni di oggettive difficoltà operative, le gravi carenze di organico, le strutture spesso inadeguate. Poliziotti che corrono rischi e pericoli ogni giorno, tanto più da quando è attuata nelle carceri, come a Benevento, il regime aperto per i detenuti”.
“Il sistema delle carceri – denuncia il Sappe – non regge più, è farraginoso. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, le telecamere ed i sistemi anti intrusione ed anti evasione spesso non funzionano, le aggressioni contro i poliziotti penitenziari – che non hanno alcuno strumento di difesa – sono all’ordine del giorno e questo è gravissimo. I vertici del Ministero della Giustizia devono assumere urgenti e concreti provvedimenti per fronteggiare questa grave emergenza”.