Il gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone archivia il caso Masucci: quello del dentista di Contrada Archi fu suicidio. Non ci saranno ulteriori indagini, dunque, sulla morte del 73enne avvenuta lo scorso dicembre. Il medico fu trovato senza vita nella sua villa con un foro di entrata di un proiettile all’altezza della nuca. Colpo sparato dalla pistola da lui stesso posseduta. Ieri il giudice per le indagini preliminari ha sciolto ogni riserva, accogliendo la tesi sostenuta sin dall’inizio dalla Procura, dopo che la scorsa settimana durante un’udienza camerale, i legali della famiglia Masucci, gli avvocati Benedetto De Maio e Stefano Montone, avevano chiesto un supplemento d’indagine.
Per Ciccone gli accertamenti effettuati dagli investigatori e l’autopsia eseguita dalla dottoressa Carmen Sementa non lasciano dubbi: l’uomo si sparò da solo un colpo dietro la testa dal basso verso l’alto. Secondo la ricostruzione impugnano l’arma con la mano sinistra dalla canna e premendo il grilletto con quello destra. Evidentemente un modo per essere certo di morire all’istante che solo un medico poteva immaginare.
Del resto, la prima ipotesi, quella di una rapina finita male, è stata subito smentita dai riscontri degli inquirenti: sulla scena e sul corpo dell’uomo nessun segno di colluttazione, in casa non mancava niente e soprattutto la prova dello stub risultata positiva.
Resta ancora un mistero il movente. Perché Ugo Masucci si è tolto la vita? Su questo aspetto i familiari attendono ancora delle risposte.