Giuseppina Bellizzi è morta per asfissia meccanica violenta. Questo il termine scientifico utilizzato dal medico legale, Elena Piciocchi, che ha eseguito l’autopsia sul corpo della 78enne uccisa giovedì scorso, presumibilmente dal fratello Luigi, nella sua casa di San Tommaso, e che conferma, dunque, la modalità dell’omicidio: la donna è stata soffocata con un cuscino. Gli esami effettuati vanno nella stessa direzione della prima ipotesi emersa già nel corso dell’ispezione cadaverica effettuata all’interno della camera da letto dove è stato trovato il corpo senza vita dell’anziana. Il delitto sarebbe avvenuto tra le 6 e le 6.30 del mattino.
In pratica, l’omicida avrebbe coperto la faccia della donna con il cuscino e poi esercitato una forte pressione fino a soffocarla.
Sul corpo della vittima diversi i segni di lotta, che testimoniano come Giuseppina abbia cercato di reagire, di difendersi da quella aggressione, ma non sia riuscita a sfuggire alla furia omicida del fratello che meno di un’ora più tardi ha cercato di uccidere anche il fratello Gennaro.
Nelle prossime ore il corpo verrà restituito alla famiglia per il rito funebre. Gli stessi familiari della vittima e del presunto omicida hanno nominato un legale, il penalista Nello Pizza, che li rappresenterà come parte offesa.
Intanto, l’avvocato di Luigi, Roberto Romano, sta valutando se chiedere una perizia psichiatrica sul suo assistito.
