Al momento l’ipotesi di reato è di omicidio aggravato e tentato omicidio. Luigi Bellizzi, il 71enne che ieri ha ucciso la sorella Giuseppina soffocandola con un cuscino e ferito con un coltello il fratello 68enne Gennaro, ha fatto scena muta davanti al sostituto procuratore che coordina le indagini, Vincenzo Russo. L’uomo, assistito dall’avvocato Roberto Romano, ha preferito non rispondere alle domande del magistrato, prima di essere tradotto in carcere. Ma non è escluso che cambi idea nell’interrogatorio di conferma del fermo che sosterrà domani davanti al Gip.
Del resto sulla scena del delitto il letto disfatto della sorella e i segni di colluttazione sembrerebbero essere già indizi chiari, ai quali si aggiunge il racconto di Gennaro, chiamato da Luigi con la scusa che Giuseppina non si sentiva bene ma poi subito aggredito con un coltello da cucina. Tre, quattro, forse cinque fendenti che hanno attinto il 68enne all’avambraccio e alle mani, protese in avanti nel tentativo di difendersi, e di striscio alla gola. Proprio Gennaro, già ascoltato in ospedale dagli inquirenti, ha raccontato la seconda parte della storia. Da quando è arrivato nell’appartamento della sorella e l’ha trovata morta a quando è riuscito a scappare chiudendo dentro il fratello, e scampando così alla sua furia omicida.
Intanto, vicini e residenti del quartiere a San Tommaso sono ancora increduli. Mai nessuno si sarebbe aspettato una tragedia del genere in quella famiglia tanto conosciuta e stimata.