Sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si riunirà a giorni in Prefettura ad Avellino, a stabilire quale sia la misura di protezione e tutela più idonea per Sabino Morano. Per il consigliere comunale, nonché presidente di Primavera Irpinia”, vittima di due attentati incendiari consecutivi, nei quali sono andate distrutte due vetture di sua proprietà, inizialmente si era parlato di un radio-controllo, effettuato con l’ausilio delle forze di polizia. Ma in queste ultime ore sta prendendo corpo l’ipotesi della scorta, anche alla luce di una ricostruzione più lucida dei momenti precedenti il secondo episodio.
Un atto intimidatorio attentamente studiato e preparato, secondo lo stesso Morano in quanto in pochi sapevano che la Giulietta Alfa Romeo di colore bianco andata a fuoco insieme alle due auto parcheggiate ai suoi lati, fosse sua. La macchina veniva usata pochissimo ed era sempre in garage. Solo nella notte tra giovedì e venerdì è rimasta fuori, in sosta all’interno del parco, vicino all’abitazione di Morano, perché utilizzata per andare a prendere dei pomodori. Dopo averli scaricati dal bagagliaio, però, il consigliere non l’aveva portata nel box. Da qui l’ipotesi che chi ha commesso l’attentato possa averlo seguito, controllato.
Di questi aspetti il consigliere avrebbe parlato anche con il capo della Squadra Mobile, Michele Salemme, che coordina le indagini e non esclude nessuna pista. Morano si è detto preoccupato per l’incolumità della sua famiglia. Probabilmente, dunque, fino a quando non saranno chiariti alcuni elementi sul movente e la provenienza degli autori del gesto la scorta potrebbe essere la soluzione migliore.
