Benevento, Moiano, Apollosa, Melizzano e Arpaise, qui sono stati sequestrati sei impianti di depurazione nella provincia sannita. Una operazione a firma del gruppo carabinieri forestali di Benevento, il Nipaf e la direzione marittima della guardia costiera di porto di Torre del Greco, . L’accusa è quella di “delitti di inquinamento ambientale e frode nella esecuzione di pubbliche forniture“. Un secondo passaggio dopo il sequestro degli scarichi reflui, una operazione congiunta tra la Procura e la polizia giudiziaria, nata nel 2016. Il Procuratore Policastro ha affermato alle telecamere “sono stati perpetrati danni all’ambiente e alle casse pubbliche“.
Il Procuratore Conzo si è invece soffermato su alcune anomalie riscontrate nei fiumi del beneventano con possibile presenza di rifiuti. Un vero e proprio sversamento di sostanze pericolose, alcune a base di azoto ammoniacale.
A coordinare l’operazione il generale Palmieri che ha sottolineato come nei fiumi Calore e Sabato si sarebbe registrato un tasso di inquinamento ambientale significativo e documentabile, depuratori con un elevato eccesso di cloro.