Dopo Paolo di Donato prosegue la sequela degli interrogatori di garanzia a carico delle persone coinvolte nell’inchiesta sui centri migranti della cooperativa Maleventum, che ha portato in carcere cinque persone tra cui Felice Panzone. Il funzionario della prefettura, secondo gli inquirenti, avrebbe addirittura impresso una linea del tutto distintiva alla sua azione nella trama incriminata, un vero e proprio sistema “panzone”. il funzioanrio, assistito dall’avvocato Lazzazzera, è stato interrogato per quasi tre ore dal Gip Gelsomina Palmieri ed ha rigettato le accuse a suo carico, anche quella relativa alla famosa cera da passare e con la quale, secondo gli investigatori, Panzone avvertiva Di Donato dei controlli presso i centri di accoglienza. Interrogato anche Salvatore Ruta, il carabiniere della Compagnia di Montesarchio. Anche lui si è dichiarato del tutto estraneo ai fatti. L’impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Benevento verte sulle responsabilità del Ruta in base alla presenza del figlio presso i Nas di Salerno. I legali hanno dimostrato che all’epoca dei fatti il figlio del maresciallo Ruta prestava servizio presso i Nas Napoli e quindi non poteva avere accesso alle informazioni che il pm Rosa contesta al Ruta. L’avvocato Fucci Jr ha chiesto la revoca delle misure restrittive a carico del suo assitito. Il gip Palmieri dovrebbe espriomersi nel giro di 48 ore.
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