Alle prime ore dell’alba la notizia in città: l’esecuzione, da parte della Digos di Benevento, dei Carabinieri del Nuceo Investigativo e del Nas, di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Benevento, su richiesta della Procura del capoluogo sannita. Nel mirino dei magistrati cinque persone tra cui un funzionario pubblico, un impiegato del Ministero della Giustizia ed un appartenente alle forze dell’ordine, accusati a vario titolo di diversi reati di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. L’indagine, partita nel novembre 2015 e coordinata dalla Procura ha avuto origine da un esposto ed ha fatto luce su una serie di gravi comportamenti illeciti che riguarderebbero la gestione dei centri di accoglienza per migranti della Provincia di Benevento.
Un vero e proprio sistema criminale quello che sarebbe emerso dalle indagini,con un sistema che sostanzialmente lucrava sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri, sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, il tutto sembrerebbe con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. Nello stesso procedimento sono indagate altre 36 persone, accusate a vario titolo di diversi reati. Il principale accusato sarebbe Paolo Di Donato, ex amministratore del consorzio che gestisce diversi centri di accoglienza, tra cui quello di Sant’Agata de’ Goti, e oggi semplice consulente dello stesso consorzio. L’imprenditore dopo le varie procedure del caso alle ore 10:40 è uscito dalla questura beneventana.
