“L’ho preso a schiaffi per rianimarlo” così Silvio Sparandeo,durante l’incontro con l’avvocato Antonio Leone, che lo ha raggiunto in carcere per un colloquio.Sparandeo è nel carcere di Capodimonte a Benevento, con l’accusa di omicidio preterintenzionale.Il fatto risale allo scorso luglio,quando durante una festa scoppia una rissa, in cui muore il 32enne Antonio Parrella.Sparandeo al suo legale ha raccontato di non aver preso a pugni Antonio, e che quello che le videocamere di sorveglianza hanno immortalato non sono calci e pugni, ma schiaffi per tentare di rianimare il giovane, visto che era scivolato.Sparandeo afferma quindi di non aver inseguito Parrella per picchiarlo, ma di essergli corso dietro poichè lo aveva visto a terra in seguito alla caduta, e quindi era li per aiutarlo. Ha ribadito di avergli gettato anche dell’acqua in faccia, proprio nel tentativo di farlo rinvenire, e di aver chiesto di chiamare un’ambulanza.Sparandeo è assistito dagli avvocati Antonio Leone e Maria Cristina Caracciolo, che dopo il colloquio in carcere, e alla luce delle dichiarazioni, chiedono la sostituzione della misura restrittiva e il Riesame.”Silvio ha un peso sullo stomaco, non vive bene questo momento in carcere.Antonio era alla festa come lui, non avrebbe mai pensato di ferirlo a morte. Il mio assistito ha ribadito che lo ha schiaffeggiato per rianimarlo”. Le parole dell’Avvocato Leone.