Aveva ottenuto un permesso ma, allo scadere del beneficio, non è rientrato nel carcere minorile di Airola, dove era ristretto, facendo perdere le tracce. “Tecnicamente si tratta di evasione e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto”. A spiegarlo è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che racconta la vicenda accaduta all’IPM del comune caudino.
“L’uomo fuggito – scrive il sindacalista – è un detenuto di 22 anni, con reati di rapina e considerato affiliato ad un clan di spicco dell’area vesuviana nel Napoletano, che già giovedì, al rientro di altro permesso, ha tentato di beffare la Polizia Penitenziaria al controllo previsto del drug test. Il detenuto aveva chiesto aiuto ad un altro reo di origine napoletane di nascondere in bagno delle provette di urina priva di sostanze stupefacenti in modo che al suo rientro le avrebbe versate nel contenitore in modo da farle risultare negative.
Dopo essere stato scoperto dal sottile fiuto della Polizia Penitenziaria, ha dichiarato di aver fatto uso di sostanza stupefacenti ed é stato nuovamente sottoposto ai controlli di cui si stavano aspettando gli esiti. Ieri, nonostante le relazione del giorno precedente e nonostante lui avesse dichiarato di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, il responsabile della sicurezza ha espresso parere favorevole per far concedere alcune ore di permesso trattamentale al detenuto per disputare una partita di calcio in una scuola di Maddaloni insieme ad altri 5 detenuti per i quali vi era una scorta di 6 unità di Polizia Penitenziaria ed un educatore. Permesso concesso senza scorta e nonostante la contrarietà di appartenenti alla Polizia Penitenziaria.
Ciò nonostante, – racconta Capece – il responsabile della sicurezza ha espresso parere favorevole per dare questo beneficio al detenuto. Per questo il SAPPE chiede la rimozione del comandante perché questa spiacevole situazione si sarebbe potuta evitare valutando bene le relazioni dei giorno precedenti e captando che lo stesso era consapevole che con l’esito del test avrebbe perso i benefici e quindi si poteva prevedere una possibile fuga”.
Il sindacalista giudica la condotta del detenuto “un evento irresponsabile e gravissimo, per il quale sono già in corso le operazioni di polizia dei nostri Agenti della Penitenziaria finalizzare a catturare l’evaso. Queste – conclude – possono essere le conseguenze alle quali si va incontro con lo smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della Polizia Penitenziaria, che ha 7mila agenti in meno”.
Per lunedì 19 febbraio è in programma ad Airola un incontro tra il direttore del carcere minorile di Airola, Dario Caggia, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece ed il sindaco della città, Michele Napoletano. Un incontro, spiega Capece, “voluto proprio per saldare i rapporti tra Amministrazione comunale di Airola e direzione del penitenziario minorile, carcere che dopo una serie di eventi critici e cattiva gestione è ora tornata a condizioni di eccellenza sotto il profilo della sicurezza e del trattamento rieducativo. Lunedì ci incontreremo per vedere quali concrete sinergie possiamo insieme mettere in campo per dare un nuova e più efficace azione in campo penitenziario, sia sotto il profilo della sicurezza che sotto quello del trattamento rieducativo dei detenuti. Speriamo che la sciocca e stupida evasione del detenuto non pregiudichi nulla”.