“E’ una bella notizia – dice il sindaco Gino Pellegrino – speriamo che anche sul fronte investigativo qualcosa si muova. Intanto pero’ come amministrazione stiamo pensando di dare un concreto aiuto economico ai genitori di Luigi, che sono in difficolta’; il padre, agricoltore, sta lavorando poco per stare vicino al figlio, e per questo dobbiamo muoverci, aiutando magari la famiglia di Luigi anche a trovare un alloggio”.
Se il Comune si mobilita per non far mancare la sua vicinanza all’adolescente e ai suoi cari, non cosi’ sta avvenendo nel resto della cittadinanza; dopo la fiaccolata e gli attestati di solidarieta’ espressi subito dopo il fatto, sono andati a vuoto i tanti appelli lanciati dagli inquirenti, dallo stesso sindaco e dai familiari del 14enne, affinche’ chi sapesse qualcosa si facesse avanti, magari anche in forma anonima. Non una lettera o una segnalazione sono arrivati a chi conduce le indagini, ovvero i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa e la Procura della Repubblica di Napoli Nord. Eppure l’area di campagna attigua al centro cittadino da cui sarebbero partiti i tre proiettili calibro 9×21, uno dei quali ha centrato Luigi alla testa mentre un secondo lo ha sfiorato, e’ frequentata dai cacciatori, per cui non e’ un luogo isolato. Senza “aiuti esterni”, gli inquirenti sono costretti ad attendere gli esiti degli accertamenti balistici sulle oltre 20 armi sequestrate a Parete, nell’area attorno via Vittorio Emanuele dove e’ avvenuta la tragedia, e in alcune strade del limitrofo comune di Lusciano. Ci sono carabine e fucili da caccia, pistole, tutte pero’ legalmente detenute