Un mistero che sta per dissolversi quello legato a Virginia Petrone e Marco Spampinato, madre e figlio, ritrovati morti nella propria abitazione a Pietrastornina la sera dell’Epifania. Si è in attesa dell’esame autoptico presso l’ospedale Moscati di Avellino che servirà a portare a galla la verità su di una vicenda che ha sconvolto da subito la piccola comunità irpina. Virginia, insieme al marito e al figlio Marco si erano trasferiti da Napoli al civico 39 di via Rizzo circa dieci anni fa integrandosi, perfettamente nel piccolo borgo avellinese. Una storia famigliare segnata da eventi tristi, solo pochi mesi fa la morte del marito e la solitudine che ha unito madre e figlio, l’uno spalla dell’altro. L’anziana donna costretta sulla sedia a rotelle, il figlio anch’egli invalido e negli ultimi periodi afflitto da una sindrome depressiva. Il quadro famigliare preannuncia la scena del dramma che ha colpito Pietrastornina. La 74enne è stata ritrovata senza vita in cucina, mentre il 42enne giaceva a letto ormai morto da qualche ora. Gli inquirenti hanno escluso da subito l’ipotesi di morte violenta. Da una prima analisi esterna sui corpi sono stati esclusi segni di percosse o colluttazione, questo quanto asserisce il medico legale Elena Picciocchi. Le ipotesi più accreditate sono quelle dell’ avvelenamento da monossido o da qualche intossicazione alimentare o il suicidio del figlio, dettato dalla scoperta del corpo senza vita della madre per un decesso naturale. Una scoperta che avrebbe indebolito ulteriormente la stabilità e la fragilità del 42enne, a tal punto da indurlo a farla finita probabilmente per un overdose di farmaci.