Sarà l’inchiesta della Magistratura a chiarire i contorni del suicidio avvenuto l’altro giorno nel carcere di Benevento dell’ex giovane boss del clan D’Alessandro di Castellammare, Vincenzo Guerriero conosciuto come ‘o cane. Il 38enne stava scontando un ergastolo inflittogli nel 2009 come mandante dell’omicidio del pregiudicato Pietro Scelzo avvenuto nel novembre del 2006 nel centro antico stabiese. Guerriero secondo quanto ha fatto sapere la direzione del carcere, era detenuto dal 2008, da tempo era recluso nel reparto di Osservazione mentale, poiche’ aveva gia’ dato segnali di una forte depressione.
La notte tra giovedì e venerdi si e’ chiuso nel bagno della cella e ha legato alle inferriate della finestra il cordoncino dei pantaloni della tuta,impiccandosi. Dell’accaduto il compagno di cella si e’ accorto solo al risveglio ieri mattina e ha dato l’allarme. Ogni tentativo di soccorso si e’ rivelato inutile. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del Segretario nazionale per la Campania Emilio Fattorello fa sapere: “Il detenuto, ristretto nella articolazione di osservazione mentale, si è rinchiuso nel bagno e si è legato alle inferriate con il cordoncino di una tuta all’insaputa di altro compagno di detenzione presente nella cella. A nulla sono valsi i soccorsi prestati dal personale di polizia penitenziaria e dal sanitario, che ha riscontrato il decesso dello sventurato.