Due ore. Tanto è durato l’interrogatorio di garanzia che Umberto Del Basso De Caro ha sostenuto dinanzi al PM Francesca Sacconi. La vicenda è quella dell’inchiesta del 2013 che vede De Caro indagato per i reati di tentata concussione e voto di scambio e per cui tanta eco ebbero le conversazioni telefoniche dello stesso Sottosegretario con Nicola Boccalone, all’epoca dei fatti direttore generale del Rummo, oggetto e motivo dell’apertura del fascicolo a carico del parlamenmtare e dellòa sua compagna Ida Ferraro. Due ore intense per rendere asi magistrati la sua versione dei fatti da tempo invocata e mai esaudita. All’uscita De Caro, accomopagnato dal suo avvocato Marcello D’Auria si è sottratto con eleganza alle domande della stampa presente ripetendo un mantra: “sono sereno e tranquillo ma non posso rivelare il contenuto delle dichiarazioni rese”. Umberto è apparso comprensibilmente stanco ma sostanzialmente sereno. In auto ha abbandonato gli spazi della Procura con destinazione Museo del Sannio dove ad attenderlo c’era il convegno sul nonno Raffaele.