Un provvedimento per bloccare la stagione venatoria 2017/2018 per permettere alla fauna e al territorio di riprendersi dopo le devastazioni legate alla prolungata siccità e agli incendi che hanno colpito e continuano a colpire il territorio nazionale.Un provvedimento mai preso in considerazione, ignorato.
Enpa, Lac, Lav e Lipu per sostenere l’equilibrio dei boschi, di flora e fauna hanno inviato al Ministero dell’Ambiente e al Ministero delle Politiche agricole una richiesta formale per bloccare la stagione venatoria, di concerto con l’Ispra chiedendo di mettere in atto specifici provvedimenti, tra cui il posticipo della caccia nelle zone umide, il divieto di caccia da appostamento, il divieto di addestramento cani, la limitazione dei carnieri per la fauna stanziale e altro ancora.
Ma la richiesta sembra non aver sortito nessuna risposta, anzi la caccia è iniziata in regola, con molta preoccupazione da parte delle associazioni.
In campania, dove gli incendi hanno bruciato molte zone verdi, distruggendo l’habitat di molti animali selvatici, la caccia si è aperta con disinvoltura, suscitando non solo l’ira degli animalisti ma anche l’irritabilità di molti comuni cittadini, che soprattutto nelle zone del beneventano hanno lamentato la presenza di cacciatori a ridosso di abitazioni, di rumori e spari nelle ore più improbabili, disturbando la quiete pubblica.La caccia evidentemente non riscuote le simpatie di molti, animalisti e non.
La Lipu lancia l’allarme “non solo si stanno uccidendo numerosi uccelli che in questo periodo si preparavano a migrare , ma anche molti rapaci protetti, una caccia dunque senza controllo, inammissibile” denuncia il Presidente Nazionale della Lipu Fulvio Mamone Capria, che al telefono di Labtv ha espresso tutto il suo rammarico e la preoccupazione per la fauna selvatica, in questo momento di grande emergenza.